mercoledì 22 ottobre 2008

la mafia in parlamento e la camorra al governo

La mafia in parlamento e la camorra al governo, non ci facciamo mancare proprio nulla nell'Italia di pulcinella, del padrino e della past'asciutta.

Vedete io sono tra quei matti “intellettualmente disonesto” -come qualcuno mi ha più volte etichettato- che credono alle parole di Marco Travaglio, un uomo che ha addosso più querele che ore di sonno. Credo che la mafia sia presente e ben rappresentata nelle istituzioni.

Al Senato per la maggioranza possiamo dire senza remore che la II carica dello Stato Schifani ha avuto “qualche problemino” e per l'opposizione il solito Cuffaro non merita ulteriori commenti.

Fino a qui nulla di nuovo sotto il sole, e il fatto che ci siamo abituati è probabilmente il sintomo più acuto di un male che ci sta divorando.

Prima di comunicarvi la “solita brutta notizia” - per carità lontanissima dallo sfiorare il tubo catodico- voglio chiedervi:

I pentiti di mafia e di camorra dicono cazzate? Oppure quando sputano il rospo c'è da prendere sia “il bambino che l'acqua sporca”?

No, vi chiedo, perchè se un pentito accusa un membro della Cosca, il tipo finisce subito dentro in regime di 41 bis!

Mentre se quattro pentiti accusano: il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino PDL, eletto nella circoscrizione di Gomorra, di essere al servizio dei boss casalesi, non succede un bel niente!

Marco Lillo dell' Espresso racconta tutti gli “affari del politico di Casal di Principe, con una holding di famiglia a cui avevano negato il certificato antimafia”.
L'ultimo verbale è stato d
epositato il 30 settembre scorso in occasione dell'operazione 'Spartacus 3' della Procura di Napoli.

Il pentito Domenico Frascogna ha raccontato ai pm che Cosentino è stato il postino dei messaggi del boss Francesco Schiavone, detto Sandokan L'attuale sottosegretario avrebbe trasmesso gli ordini del capo-clan, poi condannato a tre ergastoli e decine di anni di galera per reati gravissimi che vanno dall'omicidio all'associazione camorristica.

Pizzi e pizzini insomma, anche a questi siamo abituati!

In realtà il pentito non pronuncia mai il suo nome, ma solo il soprannome di famiglia, ereditato dal padre: 'o Americano'. Marco Lillo scrive che forse per questo nessun quotidiano nazionale ha valorizzato la notizia del Sottosegretario “postino” del boss. Io penso che davvero la sera sia meglio “scavalcare” il telegiornale e guardare direttamente Striscia la notizia.

A volte il “tg”di Antonio Ricci,ha anche rischiato di fare informazione tra il culo della Canalis e le tette di questa nuova come si chiama...


Gioacchino Tiralongo






venerdì 13 giugno 2008

Sicilia libbera, nasce dalle coscienze siciliane e non, è un piccolo pozzo, dove sputare il quotidiano bile che la "società dello spettacolo", "unidimensionale ", "(£)" ci procura.
In una terra, controversa (come recita il dizionario dei luoghi comuni a pag 2) una terra abbandonata dalla ragione, roccaforte di un pensiero autoriferito e votato al clientelismo, una terra posseduta dal "problema" della mafia e dal cancro dei Tifosi della mafia!
I patronati di Lombardo e la lepre Finocchiaro che, scappata a Roma subito dopo la disfatta, ha dichiarato "non sono mica il Titanic, non affondò cantando".
una terra con la disoccupazione giovanile del 49% (che i Romeni che il governo berluconi vuole illegalizzare se la passan meglio).
Il presente blog ha solo un obbiettivo:
TORNARE A FARVI INDIGNARE/INCAZZARE.